Come scegliere uno shampoo anticaduta

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La caduta dei capelli è un fenomeno assolutamente fisiologico se avviene entro certi limiti. Viene infatti ritenuto normale perdere circa tra i 40 e i 120 capelli al giorno in base al numero di follicoli piliferi attivi e al ciclo di crescita di questi ultimi.  Fattori come le stagioni (dopo l’estate)  e il livello di stress hanno anch’essi un impatto piu’ o meno importante su questo fenomeno.

Pertanto,  quando inziamo a notare che la caduta si fa particolarmente abbondante, ovvero troviamo frequentemente numerosi capelli sul cuscino oppure notiamo un diradamento importante, quest’ultima inzia a diventare un problema.

Cause principali della caduta maschile e femminile

Le cause principali che andremo ad esaminare piu’ nel dettaglio.

La prima è l’alopecia androgenetica che colpisce circa l’80% della popolazione maschile. Il testosterone,  per via dell’azione dell’enzima 5-alfa reduttasi,  viene convertito in DHT (deidrotestosterone) che causa inzialmente una miniturizzazione del follicolo, quindi un’assottigliamento del capello, portando in seguito ad una progressiva atrofia dei bulbi e cessazione di ogni attività riproduttiva. Questo tipo di alopecia è ereditaria e può manifestarsi anche in giovane età causando non poche ripercussioni sul piano psicologico.

Nelle donne si tratta di un fenomeno meno frequente ma può comunque manifestarsi quando sono presenti delle patologie come la sindrome delll’ovaio policistico che presenta cicli anovulatori, irsutismo, sovrappeso fino all’obesità.

La seconda è dovuta alla glicazione ovvero la cristallizazione delle proteine da parte del glucosio. Questo fenomeno comporta infatti, tramite la distruzione di collagene ed elastina, un irrigidimento nei tessuti intorno al bulbo e uno scarso ancoraggio dei capelli portando il capello ad una prematura caduta oltre che una difficoltà di crescita per i nuovi capelli.

La glicazione è causata prevalentemente dallo stress ossidativo in quanto la formazione dei cosidetti prodotti AGE (prodotti di ossidazione avanzata) provoca un’elevata tossicità sui tessuti e soprattutto sul collagene.

Principi attivi efficaci per contrastare la caduta

In commercio esistono ormai numerosissimi shampoo anticaduta e risulta quindi difficile per il consumatore individuare quelli che sono effettivamente efficaci da quelli che non lo sono o addirittura risultano dannosi per via di alcune sostanze che contengono.

Alcuni principi attivi che seguito a numerosi studi scientifici hanno dato dei risultati efficaci per constrastare la caduta dei capelli si distinguono in due categorie: quelli di sintesi e quelli naturali.

Tra quelli di sintesi vi è il ketoconazolo, noto antifungino presente in diversi shampoo anticaduta sovente prescritti dal dermatologo (es. Nizoral) che ha dimostrato di contribuire ad aumentare la densità, lo spessore dei capelli e il numero di follicoli in fase anagen che sono i follicoli in piena fase di crescita.

Purtroppo,  sebbene piuttosto sicuro, il ketoconazolo può causare reazioni di ipersensibilità ed irritazione del cuoio capelluto specie se utlizzato per lunghi periodi.

Il Saw Palmetto (Serenoa Repens), pianta originaria del sud-est degli Stati Uniti, grazie al suo contenuto di acidi grassi e fitosteroli possiede un’azione antiandrogenetica inibendo l’enzima 5-alfa reduttasi che come menzionato precedentemente converte il testosterone in DHT che causa la caduta dei capelli. Inoltre possiede anche un’azione benefica sulla prostata limitando la proliferazione cellulare ne previene ingrossamento e conseguente infiammazione.

La caffeina ha dimostrato di essere in grado di aumentare la lunghezza del fusto del capello, prolungare la durata della fase anagen (fase di crescita del capello) e stimolare la crescita dei cheratinociti che sono le cellule piu’ abbondanti dell’epidermide.

Gli acidi grassi della serie omega 3  come l’acido alfa linolenico,  l’acido gamma linolenico e l’acido linoleico della serie omega 6 sono anch’essi ottimi alleati per contrastare la caduta grazie alla loro azione anti DHT, seppur minore rispetto a quella esplicata dal Saw Palmetto.

I primi sono contenuti nei semi di lino mentre gli omega 6 si trovano ad esempio nell’olio di enotera e nell’olio di borragine.

Gli acido grassi favoriscono inoltre il metabolismo dei lipidi che quando è in disequilibrio può provocare l’insorgenza di dermatiti ed in particolare la dermatite seborroica che si manifesta con forte prurito al cuoio capelluto e desquamazione. L’eccesso di sebo che ne consegue,  ostruendo i follicoli piliferi,  può causare la caduta dei capelli.

Infine abbiamo gli antiossidanti, molecole fondamentali per contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi causata dallo stress ossidativo; i radicali liberi sono responsabili del processo di glicazione di cui abbiamo parlato all’inzio dell’articolo.

Questi ultimi sono presenti in abbondanza nel tè verde, nei carotenoidi, nelle verdure a foglia verde e nei frutti rossi.

Per concludere consiglierei uno shampoo che contenga sia degli ingredienti con azione anti DHT come il Saw Palmetto, gli acidi grassi (olio di entotera, olio di borragine, estratto di semi di lino ) e antiossidanti come i semi di zucca e l’ estratto di tè verde. Il vantaggio di questi principi attivi di origine vegetale è che non presentano effetti collaterali e sono sicuri anche sul lungo periodo offrendo benefici non solo ai capelli ma a tutto l’organismo.

Consiglio di verificare che lo shampoo non contenga SLS e DEA che eliminando il film idrolipidido per via della loro azione sgrassante rendono il cuoio capelluto suscettibile alle aggressioni esterne in quanto privo della sua protezione naturale.

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